Le competenti Autorità sanitarie hanno annullato a partire dal 15 luglio l’obbligo di quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutti coloro che rientrano nella Federazione Russa dall’estero (Ordinanza del Medico Primario Sanitario Nazionale n. 18 del 07.07.2020).
Negli ultimi giorni si sono tuttavia riscontrati frequenti casi in cui le Autorità di frontiera russe non hanno tenuto conto di tale innovazione, continuando ad imporre il rispetto della quarantena obbligatoria ai tutti i cittadini italiani entrati (lavoratori “altamente specializzati” segnalati dalla loro azienda, agenti diplomatici, autotrasportatori, familiari di cittadini russi, cure mediche, assistenza sanitaria: in tutti gli altri casi è ancora previsto il respingimento in frontiera o il mancato imbarco sui voli per la Russia degli stranieri con visto da parte delle compagnie aeree).
Cittadini stranieri e russi dovranno essere in possesso di un certificato redatto in lingua russa o inglese che confermi la negatività a un test per il COVID-19 con il metodo della reazione a catena della polimerasi (PCR) sulla base di un tampone prelevato non meno di tre giorni prima della data di ingresso nella Federazione Russa, oppure un documento medico che attesti la presenza nel sangue degli anticorpi G (IgG).
Chi non fosse in possesso di tale documento dovrà sottoporsi al test a sue spese entro tre giorni dal suo arrivo in Russia. In caso di positivitá al COVID-19, bisognerà sottoporsi ad un periodo di autoisolamento presso il luogo di residenza fino all’ottenimento di risultati negativi ai nuovi test.